La sinossi non è quello che pensi tu

Se preferisci ascoltare anziché leggere, qui il video in cui racconto il contenuto di questo articolo

La sinossi per chi non l’ha mai sentita nominare

Se hai mai provato a inviare il tuo manoscritto a una casa editrice, a un’agenzia letteraria o a un concorso ti sarai scontrato con la richiesta di una sinossi.

La tua prima reazione probabilmente è stata: “La… cosa?”, e quando scopri che si tratta di un riassunto della trama del romanzo che vuoi presentare, il tuo pensiero altrettanto probabilmente è andato subito allo spunto di trama che viene riportato sul retro dei libri che hai a casa.

Ma è corretto? Sinossi e quarta di copertina sono la stessa cosa? Ti sentirai spesso rispondere: “No, la sinossi deve avere il finale al suo interno; la quarta di copertina invece non lo contiene”, ed è vero, ma non è l’unica differenza da tenere a mente. In questo post vediamo cosa sono la sinossi e la quarta di copertina, e quali aspetti le differenziano.

La sinossi spiegata semplicemente

La sinossi, spiegata nel modo più semplice possibile, è una presentazione sotto forma di riassunto della trama del testo che stai proponendo. 

Quando l’autore si trova davanti a questa affermazione il suo pensiero va subito alla quarta di copertina, ovvero a quella porzione di testo presente nel retro della copertina che racconta a grandi linee lo spunto di trama del libro stesso.

Poiché per esperienza diretta l’autore è probabile che abbia letto molte quarte di copertina e poche, o nessuna, sinossi, ecco che pensa: “Bene, devo scrivere qualcosa come questo”.

E qui è l’errore.

Sì, perché, per rispondere alla domanda di apertura: sinossi e quarta di copertina NON sono la stessa cosa.

La sinossi è il riassunto della trama ma è da considerarsi strettamente come uno strumento di lavoro editoriale per l’editore o l’editor di collana che lo riceverà. È infatti leggendo la sinossi che l’editore cercherà i primi elementi utili per capire se quel testo può essere interessante per la sua casa editrice – ovvero se ci possono essere i presupposti per pensare di pubblicarlo – oppure no. Quindi, cosa deve esserci assolutamente in una sinossi per dare all’editore questi elementi di cui ha bisogno? Nella sinossi deve essere chiaro il genere del romanzo, la trama, i temi e il taglio che l’autore dà ai temi che affronta, cioè su cosa pone l’attenzione della sua scrittura.

Cosa si intende per “riassunto della trama”?

Vorrei fare un focus sulla trama nella sinossi perché molti si chiedono: “Ma devo scrivere tutta la trama? Anche il finale? Anche che l’assassino alla fine è il maggiordomo?” La risposta è: sì. La sinossi deve presentare tutta la trama: inizio, sviluppo (comprensivo di colpi di scena, scoperte, rivelazioni) e finale. Saputo ciò, perché molti autori hanno difficoltà a stendere una sinossi? 

Be’ perché la parola d’ordine quando si parla di sinossi è: brevità.

Parola d’ordine: brevità.

La sinossi deve essere breve (seppur completa).

Questo significa che devi riassumere molto la trama e allo stesso tempo però devi dare le informazioni che servono all’editore per capire la storia, e magari devi darle in un modo in cui risultino interessanti, piacevoli, non solo per informarlo ma anche per convincerlo a puntare sul tuo romanzo.

Questo rende scrivere le sinossi un’attività tutt’altro che semplice, un equilibrio tra il raccontare tutto e il non dilungarsi. Significa, detto terra terra, essere capace di selezionare cosa deve essere scritto nella sinossi e cosa no. 

Quando fai il mio lavoro e sinossi ne hai lette tante, è abbastanza semplice riuscire a capire cosa deve rientrare in una sinossi e cosa può rimanere fuori; per un autore, che non ha questo tipo di esperienza, risulta più difficile. 

L’errore più comune: sinossi troppo lunghe

In particolare, gli autori tendono di solito a scrivere troppo. Cioè a fare un riassunto capitolo per capitolo di tutto il romanzo e quindi a scrivere sinossi lunghissime. Magari di tre, quattro, cinque pagine. 

Sì, lo so che stai pensando: “Be’ ma se il mio romanzo è lungo duecento pagine, una sinossi di cinque pagine è già un bel riassunto”. Sì, ti capisco umanamente, ma no, non è quello che ti è richiesto.

Una sinossi di cinque pagine è probabile che non verrà letta interamente dall’editore. Un romanzo di duecento pagine deve essere riassunto in massimo una pagina, ma è molto meglio se riesci a rimanere entro la mezza pagina. Un tomo da novecento pagine con tanti protagonisti e tante linee narrative può essere riassunto in massimo un paio di pagine, ma è proprio il massimo, meglio se riesci comunque a rimanere all’interno di una pagina anche in questo caso.

Per essere precisi: se il tuo romanzo è di media lunghezza, la tua sinossi dovrà essere contenuta in mezza pagina (o poco più). Se il tuo romanzo è lungo, dovresti rimanere all’interno comunque di una pagina.

Ovviamente dipende da quanto la trama è fitta di eventi, linee narrative, personaggi protagonisti: se è molto ricca, ti è permesso allungarti un po’; ma il concetto di base è che più riesci a essere breve, meglio è.

(Qui devo aprire una piccola parentesi: parlare di “pagine” è un po’ improprio da parte mia, per una serie di motivi sarebbe meglio usare l’unità di misura delle cartelle editoriali; ma siccome so che se parlo di cartelle editoriali molti che passano di qui non sanno cosa intendo perché non hanno ancora sviluppato un vocabolario tecnico, ecco che preferisco essere chiara anche se non perfetta, piuttosto che oscura per chi non ha un vocabolario editoriale).

Su come scrivere una sinossi, cioè cosa ci va dentro e cosa no, ho fatto un video anni fa e recentemente dei post sul mio profilo Instagram, ti invito a cercarli per approfondire l’argomento.

La quarta di copertina spiegata semplicemente

Bene, abbiamo visto cos’è la sinossi, parliamo ora della quarta di copertina.  La quarta di copertina è chiamata così perché si trova in quella che è considerata la quarta parte della copertina, infatti: la prima di copertina è la facciata principale, anteriore, dove troviamo titolo, autore e logo della casa editrice; la seconda di copertina è la facciata interna, viene chiamata anche risvolto o aletta, dove a volte si trova la trama, a volte la storia editoriale del libro soprattutto se è un classico o un piccolo cult; la terza di copertina è l’ultima facciata interna del libro nella parte posteriore, chiamata anche aletta posteriore, e di solito qui viene riportata la biografia dell’autore. La quarta di copertina è l’ultima facciata esterna del libro, potremmo dire più popolarmente “il retro del libro”, dove solitamente è riportato un testo promozionale del libro – spesso è la trama e/o i temi che tratta; a volte è una citazione significativa dal testo; a volte è la recensione di un autore famoso che parla bene di quel libro; se è un classico viene spiegato il motivo della sua importanza; e a volte è un mix di queste cose.

Utilizziamo l’espressione “quarta di copertina” sia per intendere lo spazio fisico della copertina (il retro), sia per identificare il testo promozionale, spesso un riassunto dell’inizio della trama o una esposizione accattivante dei temi del romanzo, che solitamente viene posizionato appunto nel retro della copertina. In questo articolo per “quarta di copertina” intendiamo proprio quel testo promozionale che ne espone a grandi linee la trama. Dunque la quarta di copertina è uno strumento di marketing.

Differenze tra sinossi e quarta di copertina

Ora che abbiamo chiarito cosa sia la quarta di copertina, è anche molto più facile renderci conto di quali siano le differenze con la sinossi.

  • Chi scrive la sinossi e chi la quarta di copertina

In primo luogo se la sinossi è scritta dall’autore, la quarta di copertina è scritta nella stragrande maggioranza dei casi da una figura interna alla casa editrice, da un redattore o dall’editore stesso. L’unico caso in cui può accadere che sia l’autore a scrivere la quarta è se si autopubblica e allora può decidere legittimamente di scriverla lui, ma tenendo sempre conto di quanto segue.

  • Per chi è la sinossi e per chi è la quarta di copertina

La sinossi è scritta per essere letta dai professionisti del settore; la quarta di copertina ha come pubblico il lettore, inteso in questo caso come compratore. La sinossi è scritta per farsi scegliere dall’editore, la quarta per vendere il libro.

  • Le informazioni nella sinossi e quelle nella quarta di copertina

È importante che la quarta di copertina non abbia al suo interno tutte le informazioni possibili sul romanzo, ma che stuzzichi la curiosità del lettore e sia accattivante. Ed è anzi altamente controproducente che gli rovini la sorpresa, anticipando colpi di scena o addirittura il finale. Non leggerete mai, su una quarta di copertina, come finisce la storia, perché lo scopo è quello di stimolare e provocare l’interesse e il desiderio di conoscenza del lettore. La curiosità ovviamente non deve essere soddisfatta già in copertina o il lettore non comprerà il libro per sapere cosa contiene.

La sinossi, invece, come abbiamo visto, deve essere completa di tutte le informazioni. Non deve lasciare punti oscuri per alimentare la suspense di chi legge, ma deve essere esaustiva e aiutare l’editore o l’agente o l’editor a capire che testo ha davanti.

Conclusioni

Direi quindi che abbiamo dato tutte le spiegazioni utili per chiarire la differenza tra sinossi e quarta di copertina, e non rischiare più di confonderle. Secondo me l’aspetto più importante da tenere a mente quando si scrive una o l’altra è sempre per chi la stiamo scrivendo, e il resto verrà di conseguenza.

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